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"CARISMATICI"
e
... fiumi d'acqua
viva
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«Fiumi di acqua
viva sgorgheranno dal suo seno... »
(Giovanni 7:38)
1. Fiumi
d'acqua viva
2. Fisionomia,
carattere di questi fiumi
3. Necessità di
puntualizzare l'argomento
4. Richiamo all'attenzione
per i pentecostali
1.
Fiumi d'acqua
viva
Con questa potente
espressione Gesù ha definito lesperienza dei
credenti ripieni di Spirito Santo.
La frase chiarisce in maniera
precisa e dettagliata il miracolo annunciato dal Signore
ed offre quindi dei riferimenti dottrinali che non
possono essere ignorati dalla teologia cristiana.
Il
«credente»
che «riceve» (v. 39) lo Spirito non può «non»
essere una «sorgente»
generosa.
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È
evidente che il riferimento è relativo non
ad una qualsiasi esperienza spirituale,
ma proprio a quella che comunemente definiamo «esperienza
pentecostale»;
infatti sia Pietro in Gerusalemme che Paolo in Efeso
si riferivano proprio a questa esperienza quando
dissero: «...
e voi riceverete il dono dello Spirito Santo... » (Atti
2 :38) e ancora: «Riceveste lo
Spirito Santo quando credeste?» (Atti
12 :9).
«Ricevere»
lo Spirito Santo non vuol dire, quindi, essere
stati convinti di peccato, o
essere stati perdonati o
giustificati, o aver
confessato Gesù Cristo, ma aver
realizzato il dono pentecostale
(Atti
8:15-17; 10:47).
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Non fermiamoci
però a riconoscere soltanto quello che «non»
vuoi
dire, perché ricevere lo Spirito Santo vuol dire,
lo ripetiamo, una
condizione che trasforma il credente in una sorgente; sorgente non di «un»
fiume, ma di «molti» fiumi:
il plurale non deve essere ignorato.
2.
Fisionomia,
carattere di questi fiumi
La
fisionomia, il carattere di questi fiumi possono
essere abbastanza agevolmente ricavati dallo studio
della Parola di Dio in tutte quelle parti che ci
propongono questo soggetto.
Non
possiamo, nei limiti modesti di un articolo, affrontare
largomento in tutte le sue implicazioni e
svilupparlo esaurientemente, ma vogliamo almeno ricordare
alcuni riferimenti biblici che schematizzano ed
illustrano la lezione.
Lo
Spirito Santo deve sgorgare dal credente:
Come
fiume di potenza (Atti 1:8)
Come
fiume di rivelazione
(Giovanni
14:26)
Come
fiume di santificazione
(Giovanni
16:13)
Come
fiume di gloria (Giovanni 16:14)
Come
fiume di operazioni soprannaturali o carismatiche
(Gioele 2:28).
Potremo continuare e
dilatare questo schema per parlare della
testimonianza, dellamore,
della franchezza,
del coraggio
(Atti
5 :32; Atti 4 :31; Romani 8 :26)
e di altri «fiumi» che possono, che «devono» sgorgare
dal credente «riempito» dallo Spirito Santo; ma
limitiamoci, per questa volta, a rispettare il confine
posto dallo schema, perché anche dentro queste linee
lesperienza «pentecostale» ci appare nella giusta
collocazione scritturale.
3.
Necessità
di puntualizzare l'argomento
A qualcuno
può sembrare eccessivo che si proponga un soggetto tanto
ovvio in un ambiente «pentecostale», ma dobbiamo dire,
purtroppo, che laverlo considerato troppo
elementare ha indotto molti, in questi ultimi anni, a
trascurarlo fino al punto di cederlo alle più diverse
interpretazioni e alle più diverse applicazioni.
Pensiamo che conseguenza di questa superficialità sia un
certo «ecumenismo pentecostale» che accresce ogni
giorno lequivoco nel seno della cristianità
evangelica.
Ci chiariamo subito e
meglio.
Oggi
si parla con insistenza crescente di un nuovo
risveglio pentecostale in riferimento ad un numero
sempre crescente di movimenti religiosi che sono
stati denominati "pentecostali-cattolici",
"neo-pentecostali", "carismatici",
o con cento altri nomi, non escluso quello, tanto
avversato fino a poco tempo fa, di «pentecostali».
Anche molti oppositori e persecutori di ieri
dichiarano di essersi ricreduti per riconoscerlo fino
al punto di accettarlo e quindi accettare i pionieri
di questo risveglio quali padri o ispiratori della
loro nuova esperienza.
Da qui il fenomeno "ecumenico"...
da qui lincendio "carismatico".
Verso questo "fenomeno"
e nei confronti di questo "incendio" dobbiamo
esprimere riserve che sono molto più di un sentimento di
diffidenza; dobbiamo proprio dire con cruda franchezza
che nel maggior numero dei casi questi "presunti"
figli non presentano minimamente le caratteristiche
somatiche dei padri e suscitano il sospetto di una
generazione adulterina.
Infatti
non possiamo incoraggiare lesercizio di un
ecumenismo che non sia fondato, oltre che
sullamore autentico, anche sulla
verità biblica.
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Concedere a qualcuno la
libertà di conservare e diffondere lerrore, per
amore di pace, vuol dire cercare "una pace"
ammalata diniquità.
Diciamo questo perché
lincendio carismatico ci sembra essere, piuttosto
che fuoco di purificazione, fiamme di distruzione.
Questi
movimenti, esuberanti di emotività religiosa, che
affermano la ricerca e lesercizio dei doni
spirituali quali effetti del battesimo dello Spirito
Santo, evidenziano
troppe caratteristiche che sono inconciliabili con
linsegnamento biblico e
che mostrano lassenza di quei fiumi di acqua
viva annunciati da Gesù.
Non vogliamo costituirci giudici e non
vogliamo neanche essere troppo severi nel
compiere le più autorizzate delle analisi, ma
non possiamo non sconfessare certe forme
culturali dove lescandescenza
spinta fino alla confusione viene classificata
come ineffabile manifestazione carismatica, ma di più ancora dobbiamo
rifiutare la dichiarazione di quanti affermano di
aver "ricevuto" lo Spirito Santo ma continuano
a professare principi religiosi o dottrinali e a
manifestare comportamenti morali esplicitamente
condannati dalla Bibbia.
|
NO,
non possiamo accettare che dal credente sgorghi
"un fiume", e non
di acqua viva, ma di sola emotività.
Non
possiamo accettare che lesperienza
pentecostale incominci e finisca con suoni
cacofonici che vengono presentati come carisma
spirituale e poi
lasci la vita del credente nella
più profonda aridità spirituale,
morale
e nella più
completa confusione dottrinale.
Si, noi crediamo che la
"glossolalia" quella vera, quella
biblica, evidenzi il battesimo nello
Spirito Santo, ma crediamo anche che con
questa non possono
mancare fiumi di potenza, di rivelazione, di
santità ... fiumi di acqua viva che
non si conciliano con forme aberranti di un
sedicente cristianesimo largamente commerciato ed
acquistato con impressionante superficialità.
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Attenzione! Non vogliamo
dire che in questi giorni non ci siano veramente risvegli
religiosi o che manchino ricercatori sinceri .., no, non
vogliamo e non possiamo dire questo, ma dobbiamo
semplicemente mettere in guardia nei confronti di un
fenomeno strumentalizzato da piccoli e grandi complessi
ecclesiastici, un fenomeno che cerca con linguaggio e
metodi seducenti di confondere e sviare la chiesa del
Signore.
Quindi, quando
sentiamo ripetere la parola "ecumenismo" o quella
ancor più allettante "carismatici", apriamo gli
occhi per esaminare ogni cosa col metro e alla luce della
Parola di Dio; non dobbiamo assolutamente
accettare assieme ad alcune cose che possono sembrare
buone tante cose che sono "evidentemente"
cattive.
4.
Richiamo all'attenzione
per i pentecostali
A questo punto non
possiamo sottrarci dal fare unosservazione che
nasce da un onesto parallelo.
Non
dobbiamo difenderci da un pericolo esterno e poi
cedere ad uninsidia interna.
La
mentalità dei "carismatici" può
trovare e trova purtroppo un posto anche nel seno
del movimento pentecostale; dobbiamo rifiutarla e
combatterla; il battesimo dello Spirito Santo
deve essere proclamato ed esperimentato come
sorgente di "fiumi" (ripetiamo "fiumi"
al plurale) di acqua viva.
Dobbiamo
decisamente opporci a quel costume di
superficialità che, spesso per ragioni di
prestigio ministeriale, offre un riconoscimento
assolutamente ingiustificato.
Quanti fenomeni di
eccitazione psicologica o di emozione religiosa
offrono il pretesto per dichiarare battezzati
nello Spirito credenti, ragazzi, giovani, adulti
che, dopo lesuberanza emotiva di
unora, dopo i pochi suoni inarticolati
espressi, ricadono nel
grigiore di una vita spirituale dalla quale i
fiumi di Dio sono totalmente assenti;
assenti perché non cè nuova luce, assenti
perché non cè autentico fervore, assenti
perché non appare nessun segno di potenza, di
consacrazione, di amore.
|
"Carismatici"?!
Dove sono i carismi,
i doni?
Dove
sono i fiumi?
Dove
sono le esperienze sorprendenti,
infiammanti dei padri della Pentecoste?
Ieri un solo battesimo
pentecostale era un incendio nella chiesa e faceva del
credente un credente nuovo.
Perché
oggi anche venti, trenta credenti dichiarati battezzati
nello Spirito Santo lasciano tutto immutato nella chiesa
e nella vita degli stessi credenti?
Il pericolo interno non è meno
insidioso di quello esterno e non vogliamo diffidare dei
neo-pentecostali o dei carismatici di fuori per poi
piegarci alle deformazioni della dottrina e
dellesperienza pentecostale ed accettare quelli che
possono essere definiti i neo-pentecostali che nascono e
si vogliono imporre nelle nostre chiese.
Un
risveglio quando giunge alla terza generazione si
spegne se i giovani che hanno ricevuto il
messaggio non lo lasciano divampare di nuovo,
perciò non accontentiamoci di fuochi fatui
perché il risveglio può divampare e continuare
soltanto se offriamo la nostra vita a Dio
affinché Egli possa usarla come combustibile per
il fuoco del cielo.
Fuoco e fiumi,
questa è la Pentecoste.
|
Amen.
Roberto Bracco
RIASSUMENDO:
«Fiumi di acqua viva sgorgheranno
dal suo seno... » (Giovanni 7:38) Con questa potente
espressione Gesù ha definito lesperienza
dei credenti ripieni di Spirito Santo.
Il «credente»
che «riceve» (v. 39) lo Spirito non può «non»
essere una «sorgente» generosa.
«Ricevere» lo Spirito Santo non vuol dire, essere
stati convinti di peccato, o essere stati
perdonati o giustificati, o aver
confessato Gesù Cristo, ma aver
realizzato il dono pentecostale; questo trasforma
il credente in una sorgente; sorgente non di
«un» fiume, ma di «molti» fiumi: il
plurale non deve essere ignorato.
Lo Spirito Santo deve sgorgare dal credente: Come
fiume di potenza (Atti 1:8), come fiume di
rivelazione (Giovanni 14:26), come fiume di
santificazione (Giovanni 16:13), come fiume di
gloria (Giovanni 16:14), come fiume di operazioni
soprannaturali o carismatiche (Gioele 2:28).
Oggi si
parla con insistenza crescente di un nuovo
risveglio pentecostale in riferimento ad un
numero sempre crescente di movimenti religiosi
che sono stati denominati "pentecostali-cattolici",
"neo-pentecostali", "carismatici",
o con cento altri nomi, non escluso quello, tanto
avversato fino a poco tempo fa, di
«pentecostali».
Da qui il fenomeno "ecumenico"... da
qui lincendio "carismatico".
Verso questo "fenomeno" e nei confronti
di questo "incendio" dobbiamo esprimere
riserve che sono molto più di un sentimento di
diffidenza; dobbiamo proprio dire con cruda
franchezza che nel maggior numero dei casi questi
"presunti" figli non presentano
minimamente le caratteristiche somatiche dei
padri e suscitano il sospetto di una generazione
adulterina. Infatti non possiamo incoraggiare
lesercizio di un ecumenismo che non sia
fondato, oltre che sullamore autentico,
anche sulla verità biblica.
Diciamo che lincendio carismatico ci sembra
essere, piuttosto che fuoco di purificazione,
fiamme di distruzione.
Questi movimenti, esuberanti di emotività
religiosa, che affermano la ricerca e
lesercizio dei doni spirituali quali
effetti del battesimo dello Spirito Santo, evidenziano
troppe caratteristiche che sono inconciliabili
con linsegnamento biblico
continuando a professare principi religiosi o
dottrinali e a manifestare comportamenti morali
esplicitamente condannati dalla Bibbia e
manifestando lassenza di quei fiumi di
acqua viva annunciati da Gesù.
Quindi, quando sentiamo ripetere la parola "ecumenismo"
o quella ancor più allettante "carismatici",
apriamo gli occhi per esaminare ogni cosa col
metro e alla luce della Parola di Dio;
non dobbiamo assolutamente accettare assieme ad
alcune cose che possono sembrare buone tante cose
che sono "evidentemente" cattive.
A questo punto non possiamo sottrarci dal fare
unosservazione che nasce da un onesto
parallelo:
Non dobbiamo difenderci da un pericolo esterno e
poi cedere ad uninsidia interna.
La mentalità dei "carismatici" può
trovare e trova purtroppo un posto anche nel seno
del movimento pentecostale; dobbiamo rifiutarla e
combatterla; il battesimo dello Spirito Santo
deve essere proclamato ed esperimentato come
sorgente di "fiumi" (ripetiamo
"fiumi" al plurale) di acqua
viva.
Ieri un solo battesimo pentecostale era un
incendio nella chiesa e faceva del credente un
credente nuovo.
Perché oggi anche venti, trenta credenti
dichiarati battezzati nello Spirito Santo
lasciano tutto immutato nella chiesa e nella vita
degli stessi credenti?
Un risveglio quando giunge alla terza generazione
si spegne se i giovani che hanno ricevuto il
messaggio non lo lasciano divampare di nuovo,
perciò non accontentiamoci di fuochi fatui
perché il risveglio può divampare e continuare
soltanto se offriamo la nostra vita a Dio
affinché Egli possa usarla come combustibile per
il fuoco del cielo.
Fuoco e fiumi, questa è la Pentecoste.
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